LE 17 CONTRADE DI SIENA

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VALDIMONTONE

 

 

PARTE I PREMESSA

Le Contrade ed il Palio costituiscono uno tra gli esempi più mirabili e riconosciuti, ormai a livello mondiale, nell'ambito della salvaguardia delle cosiddette "tradizioni". In effetti nella nostra vita contradaiola quotidiana facciamo costante riferimento a quanto ci è stato tramandato dalla "tradizione": vuoi per dirimere contrasti sulle scelte da fare o sui comportamenti da tenere, vuoi per accettare o respingere le innovazioni che si presentano o che vengono proposte dall'incalzare dei nuovi modelli offerti dalla società che ci circonda.

Ma la tradizione forse più vera della vita contradaiola è consistita nel sapersi sempre adeguare ai tempi, ovvero nel saper vivere la Contrada modificando i modelli di comportamento "tradizionale" secondo le necessità indotte dalla realtà della società del momento. Non comportamenti codificati e ingessati dunque, ma un modo esclusivamente senese di vivere la quotidianità, arricchendo la con costumi che continuano il vissuto attraverso i secoli e non con riti che banalmente resuscitano il passato.

Circa 15 anni or sono fu comunque avvertita dal Magistrato delle Contrade l'esigenza di fissare sulla carta alcuni aspetti nei quali la nostra "tradizione" potesse, da quel momento in poi, essere fermata, fotografata una volta per tutte, e codificata in un "rituale", per sottrarla agli individualismi e alle mode effimere, pur lasciandola aperta e disponibile agli opportuni adeguamenti.

Fu facile e naturale realizzare questo per il "Calendario delle onoranze e delle manifestazioni ufficiali", ma fu invece innovativo, oltre che utile, per la "Presenza e comportamento delle rappresentanze in costume" e per le "Forme di presenza di ciascuna Contrada nei territori di altre Contrade"; fu forse elemento di rottura per i "Principi di autoregolamentazione delle manifestazioni organizzate dalle Contrade". Innovativo perché mai si era sentita la necessità di formalizzare in un testo scritto alcuni temi per certi versi delicati come quello dei territori, di rottura perché sembrò intromissione troppo pesante del Magistrato cercare di regolare una "sregolatezza" di comportamento delle Contrade nelle manifestazioni pubbliche divenuta essa stessa tradizione.

La scelta si è rivelata giusta, la tradizione è stata codificata senza imbalsamare il rito ed in questo anche il contributo degli Economi delle Contrade è stato importante. Oggi il Rituale Contradaiolo, sottoscritto dalle diciassette consorelle, viene confermato ed aggiornato in alcuni suoi aspetti non marginali, a testimonianza di un'attenzione vigile e di una cura amorevole verso il nostro quotidiano essere contradaioli e come espressione della precisa volontà di non consentire alle pressanti "modernità" di stravolgere oltre misura il nostro modo di vivere e di interpretare l'appartenenza ad una città ed alla sua storia. Seguire le norme proposte dal Rituale è uno dei modi attraverso i quali le nostre diversità possono continuare a consolidare l'indispensabile unità dei diciassette popoli nella comune Senesità, unica difesa delle nostre tradizioni.

LE 17 CONTRADE DI SIENA

CITAZ malaparte