Gli studenti di Harvard a Siena per scoprire le nostre forme di socialità e di aggregazione

Anche questa estate abbiamo accolto a Siena, per il decimo anno consecutivo, un gruppo di trenta studenti dell’Università di Harvard: un incontro che è frutto di un rapporto ormai consolidato fra le Contrade e la prestigiosa università americana.
L’iniziativa, nata nel 2014 grazie all’allora Rettore del Magistrato Fabio Pacciani, si è consolidata grazie alla tenacia del prof. Francesco Erspamer, docente di cultura italiana ad Harvard, e alla fiducia che il Magistrato delle Contrade ha investito nel suo progetto.
Tra i numerosi programmi estivi di Harvard, quello che si svolge nella nostra città è il più richiesto dagli studenti (età compresa tra 18 e 25 anni), con un numero di domande che supera di almeno 4 volte i trenta posti disponibili.
La permanenza a Siena – che è preceduta da una permanenza di analogo periodo in altre città italiane - costituisce la parte conclusiva e più innovativa del soggiorno italiano degli studenti statunitensi, che ha lo scopo specifico di di far conoscere a giovani che saranno parte della futura classe dirigente degli Stati Uniti quella che secondo il prof. Erspamer è una esemplare forma di socialità e di aggregazione: la Contrada.
La mancata distinzione in classi sociali, la condivisione degli obiettivi, il lavoro che accomuna tutti, la reale integrazione, sono i valori che il prof Erspamer ritiene assolutamente da rappresentare a studenti provenienti dalla cultura americana, che è nettamente più individualista.
Al loro arrivo gli studenti, nel corso di una piacevole e divertente serata che solitamente si svolge durante una delle manifestazioni enogastronomiche che caratterizzano l’estate contradaiola, vengono abbinati, a gruppi di tre, alle dieci contrade che correranno il palio del 16 agosto. Questo abbinamento avviene imitando la Tratta, cioè utilizzando i barberi e i nomi degli studenti estratti a sorte.
E’ un momento gioioso; gli studenti, alcuni informati con il passaparola da chi li ha preceduti ma tutti preparati adeguatamente da lezioni di storia e cultura senese tenute nei giorni precedenti dai loro docenti, aderiscono e partecipano con grande entusiasmo e con alte aspettative in merito all’esperienza che si apprestano a fare.
Al termine della serata, ai tre studenti assegnati ad ognuna delle dieci contrade partecipanti al palio di agosto viene proposto un percorso immersivo di vita contradaiola nel quale saranno accompagnati da coetanei precedentemente individuati dai Priori all’interno delle rispettive contrade.
Partecipazione ai servizi, ai cenini, alle prove di notte, omaggio del fazzoletto: la fantasia dei giovani contradaioli si attiva nel proporre agli studenti tutto ciò che scandisce il ritmo della vita di contrada.
Si formano così legami personali e amicizie e si sviluppa, negli studenti, quella particolare e sana appartenenza contradaiola che vediamo spesso in coloro che, pur non essendo nati e non vivendo a Siena, si avvicinano alla Contrada con rispetto, interesse e spesso anche con amore. Ed è sempre più frequente assistere, nelle estati successive, al ritorno a Siena di alcuni studenti in occasione della partecipazione della contrada adottiva al Palio.
Ci sono certamente molte variabili che rendono questa esperienza più o meno profonda e felice - la personalità, la capacità e la volontà di integrazione di entrambe le componenti, studentesca e contradaiola - ma è certo che, nel tempo, gli obiettivi prefissati sono sempre più frequentemente raggiunti.
Per Siena, per le contrade e per il Palio si tratta una forma di riconoscimento che non è di mera facciata, ma valorizza i secoli di consuetudini e tradizioni che hanno generato una CULTURA contradaiola che viene qui presa come modello sociale e proposta ai propri studenti da una della più prestigiose università del mondo.
Per i nostri giovani contradaioli, questo programma offre la possibilità di rapportarsi con coetanei portatori di diverse visioni e culture.
Per entrambi – giovani studenti americani e giovani contradaioli – si tratta di una esperienza unica, formativa, fatta spesso anche di rapporti interpersonali che divengono duraturi nel tempo
Se è vero che solo gli studenti più fortunati riusciranno a vivere l’esperienza della vittoria della “loro” contrada, tutti potranno tuttavia vivere la consapevolezza che è con il lavoro collettivo che si raggiungono risultati e traguardi, e che la Contrada è realmente un luogo dove le diversità divengono valori in nome di un comune ideale.
Un ulteriore aspetto che emerge dall’esperienza fatta dagli studenti è il recupero della lentezza, l’abbandono o il ridimensionamento dei contatti social a vantaggio dei rapporti interpersonali che questi studenti stabiliscono, stimolati sia dai loro docenti che dall’immersione nella realtà contradaiola, tanto da essere loro stessi a spiegare talvolta ai nostri giovani il valore di alcune forme di comunicazione e il disvalore di altre.
Un paio di considerazioni:
La prima è che questa iniziativa è una delle migliori forme di tutela che possono essere intraprese per le Contrade e per il Palio dalle loro Istituzioni.
In essa presentiamo semplicemente ciò che siamo, la nostra cultura contradaiola e il Palio, ad interlocutori attenti che prima cercano di capire, poi vivono e successivamente parlano di noi e ci rappresentano nel mondo.
La seconda è che questo progetto è nelle nostre mani: siamo noi, in accordo anche con altre istituzioni senesi - Comune, Università - che possiamo decidere, insieme al principale interlocutore, Harvard, quale sviluppo futuro dargli.
A questo proposito si ricorda che, nell’ottica di una continua e proficua collaborazione, sono già venuti più volte a Siena dean di Harvard, professori cioè che hanno un ruolo non solo docente in quella Università ma anche decisionale, e che come tali possono proporre di continuare a finanziare e sviluppare il progetto incontrando ripetutamente il Magistrato delle Contrade nella figura del Rettore, il Sindaco e le autorità della nostra Università.
Si ringrazia infine, a nome di tutti i Priori e Rettori che si sono succeduti in questi 10 anni di collaborazione, il prof. Francesco Erspamer.
La sua volontà, unita alla sua capacità di lettura del nostro sistema, alla perspicacia ed intuizione nel presentarlo come in effetti è, cioè un modello sociale, sono encomiabili.
E grazie a queste sue caratteristiche che il progetto si è formato ed è cresciuto nel tempo. Egli è senz’altro uno dei più arguti interlocutori che il mondo delle Contrade abbia avuto negli ultimi decenni

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LE 17 CONTRADE DI SIENA

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LE 17 CONTRADE DI SIENA

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